END OF WASTE: APPROVATO L’EMENDAMENTO “SALVA AUTORIZZAZIONI”. MA SIAMO SICURI CHE SIA COSI’?

Tramite il disegno di legge S. n. 1248 (di conversione del d.l. n. 32/2019, c.d. “Sblocca cantieri”) già approvato in data 6 giugno 2019 dal Senato ed in fase di nuovo esame da parte della Camera dei Deputati, il Senato ha approvato un emendamento che stabilisce che, nelle more dell’adozione di uno o più decreti recanti i criteri di definizione degli End of Waste per specifiche tipologie di rifiuti, le autorizzazioni ordinarie per gli impianti di recupero rifiuti (ex Titolo III-bis o artt. 208, 209, 211 del d. lgs. n. 152/2006) dovranno essere concesse sulla base dei criteri indicati nei provvedimenti che disciplinano il recupero semplificato dei rifiuti, ovvero facendo riferimento ai d.m. 5 febbraio 1998, d.m. n. 161/2002 e d.m. 269/2005per i parametri ivi indicati relativi a tipologia, provenienza e caratteristiche dei rifiuti, attività di recupero e caratteristiche di quanto ottenuto da tale attività“. Le autorizzazioni “ordinarie” dovranno invece individuare le condizioni e le prescrizioni necessarie “per quanto riguarda le quantità di rifiuti ammissibili nell’impianto e da sottoporre alle operazioni di recupero“.

In queste ultime ore ci si è affrettati a condividere notizie ed articoli sostenendo che questo provvedimento sia una sorta di “salva autorizzazioni”.

Ma ne siamo davvero sicuri?

Ciò che mi stupisce non sia stato notato da nessuno è che con l’applicazione dei d.m. 5 febbraio 1998, d.m. n. 161/2002 e d.m. 269/2005, citati anche nella modifica dell’art. 184-ter del d. lgs. n. 152/2006 (che già peraltro ERANO quelli a cui far riferimento e quindi non ci sarebbe stato bisogno di ribadire una cosa ovvia in un articolo del T.U. Ambientale) si resta vincolati alle disposizioni inserite in tali decreti sia per le tipologie sia – soprattutto – per le quantità ammissibili.

Lo si legge chiaramente dal disposto normativo del disegno di legge approvato con emendamenti: per i parametri ivi indicati relativi a tipologia, provenienza e caratteristiche dei rifiuti, attività di recupero e caratteristiche di quanto ottenuto da tale attività“.

Di questo argomento se ne parla approfonditamente nel n. 10/2019 della rivista “L’Ufficio Tecnico“, edito da Maggioli, dove è stato pubblicato un articolo intitolato”End of Waste: evoluzione (e involuzione) della disciplina normativa“.

Di seguito il link di riferimento: “http://www.studiolegalezuco.it/articolo-sulla-rivista-lufficio-tecnico-maggioli-editore-end-of-waste-eow-evoluzione-involuzione-normativa/

Consulta qui l’iter parlamentare e il testo approvato del provvedimento: http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/51685.htm