GURISPRUDENZA IN PILLOLE – RASSEGNA NOVEMBRE-DICEMBRE 2018

SUCCESSIONI E DONAZIONI

Cass. civ., 16 novembre 2018 n. 29665

Qualora il genitore esercente la responsabilità genitoriale sul figlio minore, chiamato all’eredità, faccia l’accettazione prescritta dall’articolo 471 del codice civile da cui deriva l’acquisto da parte del minore della qualità di erede, ma non compia l’inventario, necessario per poter usufruire della limitazione della responsabilità, e questo non sia redatto neppure dal minore entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, l’eredità resta acquisita da quest’ultimo, che però è considerato erede puro e semplice, mentre il mancato perfezionamento della procedura di accettazione beneficiata mantiene il minore nella qualità di chiamato, sicché una volta divenuto maggiorenne, potrà valutare se conservare o meno il beneficio ovvero rinunciare all’eredità.

LA PROPRIETA’ E I DIRITTI REALI

Cass. civ., 9 novembre 2018 n. 28804

Una servitù di luce con riguardo a un’apertura in un muro in comproprietà può essere acquistata o in virtù di convenzione fra i proprietari dei fondi finitimi ovvero per usucapione e può consistere in una “servitus luminum” che costringe il vicino a subire l’esistenza della luce nel muro divisorio comune senza poterne chiedere la rimozione o in una “servitus ne luminibus officiatur” che impedisce al comproprietario del muro di sopprimere o di oscurare la luce, obbligandolo in caso di costruzione da parte sua in appoggio o in aderenza, a osservare la distanza imposta dalle norme applicabili al caso.

COMUNIONE, CONDOMINIO E LOCAZIONI

Cass. civ., 13 novembre 2018 n. 29220

È nulla la delibera condominiale presa a maggioranza che dopo aver revocato l’appalto della pulizia delle scale preveda che essa venga fatta a turno e personalmente da ciascun condomino» o comunque da terzi incaricati e pagati di volta in volta da ciascun partecipante sulla base di un calendario di interventi da programmare.

Cass. civ., 2 novembre 2018 n. 28051

È illegittima la disposizione del regolamento condominiale che vieta in assoluto il distacco dal riscaldamento centralizzato. E non solo per quanto disposto nel 2012  dalla  legge  di  riforma  del  condominio,  la  quale  benché successiva ha comunque effetto sulla permanente efficacia delle clausole dei preesistenti regolamenti di condominio» ma anche rispetto agli interessi tutelati dalle  nuove  norme  (Dlgs  141/2016)  in  materia  di  efficienza energetica.

OBBLIGAZIONI E CONTRATTI

Cass. civ., 10 dicembre 2018 n. 31896

Nella intermediazione di strumenti derivati, la banca deve comunicare tempestivamente al cliente le variazioni del capitale posto a garanzia dell’esecuzione delle operazioni. L’obbligo di informazione sulle perdite uguali o superiori al 50% – previsto dal regolamento Consob (11522/98) –, infatti, è parametrato sulle giacenze di conto soltanto se il nuovo saldo è stato comunicato. Non basta perciò il solo fatto oggettivo delle perdite o degli incrementi ma, di ogni variazione che alzi la soglia dell’obbligo di comunicazione per perdite future, deve essere dato avviso all’investitore» Viceversa il capitale di riferimento resta quello originariamente determinato o comunque quello comunicato per ultimo e la banca può trovarsi in difetto rispetto agli obblighi informativi dovuti al cliente.

Cass. civ., 3 dicembre 2018 n. 31187

Nella richiesta di «chiusura conto» è compreso il riconoscimento degli «interessi attivi» maturati dal cliente anche in assenza di una esplicita richiesta in merito.

Cass. civ., 28 novembre 2018 n. 30822

Il cliente che intende chiedere somme per interessi anatocistici di conto corrente praticati dalla banca deve fornire la prova in giudizio del comportamento illecito seguito dall’istituto di credito.

RESPONSABILITA’ CIVILE, DANNI E RISARCIMENTI

Cass. civ., sezioni unite, 19 dicembre 2018 n. 32780

La richiesta di danni al gestore unico del servizio idrico integrato per la non potabilità dell’acqua – la cosiddetta emergenza arsenico – va proposta davanti al giudice ordinario. Si tratta infatti di un inadempimento di natura contrattuale»verso l’utenza, rispetto al quale il carattere pubblico dell’ente non assume rilievo.

Cass. civ., 11 dicembre 2018 n. 31966

Se la protesi, nel caso di specie una valvola cardiaca, è difettosa ne rispondono, oltre alla struttura ospedaliera, tutti i medici che compongono l’equipe e non soltanto il primario che ha deciso l’impianto e scelto il dispositivo.

Cass. civ., 29 novembre 2018 n. 30852

Il paziente che si sottopone a intervento chirurgico deve essere sempre messo al corrente dei possibili rischi derivanti dall’operazione, anche se sono minimi.

Cass. civ., 29 novembre 2018 n. 30838

Laddove la visione della strada si presenti particolarmente difficile e incompleta per la mole, l’altezza o la sagoma del mezzo condotto e dell’oggetto trasportato, il conducente deve adottare tutti gli accorgimenti necessari per effettuare la manovra in condizioni di sicurezza, anche ricorrendo alla collaborazione di terzi che da terra possano dargli le debite indicazioni, segnalazioni e istruzioni per consentirgli di effettuarla senza alcun pericolo per i medesimi e per i terzi, i quali fanno logicamente e giustificatamente affidamento sul possesso e l’applicazione da parte sua delle conoscenze e cognizioni tecniche tipiche per porla adeguatamente in essere.

Cass. civ., 27 novembre 2018 n. 30595

Non vi è responsabilità professionale del commercialista che non informa il cliente della possibilità di avvalersi      di un condono tributario.

Cass. civ., 22 novembre 2018 n. 30161

Il risparmiatore non può rivalersi sulla banca per gli illeciti commessi dal suo promotore finanziario ed accertati in una sentenza penale (peraltro di proscioglimento per prescrizione) a cui l’istituto di credito non ha partecipato.

Cass. civ., 21 novembre 2018 n. 30104

Il disconoscimento della firma da parte dell’investitore rende illegittime le operazioni condotte dalla banca in nome e per conto del cliente.

Cass. civ., 20 novembre 2018 n. 29838

L’incertezza sugli effetti per la salute di una diagnosi corretta e tempestiva non può portare ad escludere la responsabilità dei sanitari per mancanza del «nesso eziologico rispetto all’evento dannoso: tale nesso infatti può risultare provato – in modo certo ovvero secondo il criterio del più probabile che non – anche in relazione ad un evento incerto (la possibilità perduta).

Cass. civ., 12 novembre 2018 n. 28888

La banca non si può rivalere sul direttore per la sanzione ricevuta in base alla normativa antiriclaggio per gli ingenti prelievi fatti da un cliente.

Cass. civ., 12 novembre 2018 n. 28878

Autostrade per l’Italia deve risarcire (in questo caso in forma specifica) per le immissioni sonore dovute al traffico veicolare oltre la soglia tollerabile. La qualità della vita infatti deve prevalere sulle esigenze della produzione.

Cass. civ., 8 novembre 2018 n. 28500

La pubblicazione di uno stralcio di una conversazione telefonica di un procedimento penale integra gli estremi della diffamazione e questo a maggior ragione se il giornalista – con l’uso di virgolette o la collocazione strategica dell’estratto di un’intercettazione all’interno dell’articolo – metta in cattiva luce un soggetto.

DIRITTO DEL LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE

Cass. civ., 11 dicembre 2018 n. 32003

La maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto spetta al lavoratore che sia stato a contatto con l’asbesto per un periodo ultradecennale e con una soglia superiore a 100 fibre per litro.

Corte Costituzionale, 7 dicembre n. 232

Ha diritto al congedo straordinario per assistere il genitore gravemente disabile anche il figlio con lui non convivente, in mancanza di tutti gli altri familiari legittimati a godere del beneficio, secondo l’ordine di priorità indicato dalla legge

Cass. civ., 27 novembre 2018 n. 30680

E’ licenziabile il direttore delle Poste che non rispetta la normativa antiriciclaggio e consenta prelevamenti e versamenti consistenti, senza effettuare alcuna segnalazione.

Cass. civ., 26 novembre 2018 n. 30548

In caso di cessione di ramo d’azienda il prestatore ha diritto a una serie di adeguamenti retributivi se la nuova impresa non era preesistente al momento dell’operazione ma è stata creata ad hoc: In questo caso al lavoratore devono essere riconosciuti tutti i mancati guadagni subiti.

Corte Costituzionale, 8 novembre 2018 n. 194

È incostituzionale il criterio per determinare dell’indennità al lavoratore ingiustamente licenziato previsto dal “Jobs Act” e spetta al giudice determinare il risarcimento.

Cass. civ., 6 novembre 2018 n. 28240

Il demansionamento va riconosciuto anche all’interno del medesimo livello contrattuale e pure in presenza di un clausola di «fungibilità orizzontale» prevista dalla contrattazione collettiva aziendale: wuella che deve essere valorizzata infatti è la «professionalità acquisita» dal dipendente nel corso degli anni.

DIRITTO PROCESSUALE CIVILE

Cass. civ., 27 novembre 2018 n. 30601

Nel caso in cui il convenuto in azione risarcitoria prospetti l’esistenza di una situazione che identifica un terzo come vero responsabile sul piano passivo della pretesa fatta valere dall’attore ma, senza postulare di sottrarsi, in forza di essa, alla responsabilità evocata dall’attore, chieda soltanto di essere manlevato dal terzo dalle conseguenze pregiudizievoli derivanti dall’accoglimento della pretesa attorea, il giudizio sulla domanda principale e quello sulla domanda di garanzia restano, in tal caso, distinti e sono suscettibili di separazione ai sensi del secondo comma dell’articolo 103 del codice di procedura civile, ove di tale norma ricorrano i presupposti.

Cass. civ., 23 novembre 2018 n. 30450

L’atto di appello deve contenere anche le argomentazioni dirette a confutare la validità delle ragioni poste dal primo giudice a fondamento della soluzione delle singole questioni su cui si regge la decisione e, quindi, non può non indicare le singole questioni sulle quali il giudice ad quem è chiamato a decidere, sostituendo o meno per ciascuna di esse soluzioni diverse da quelle adottate in prime cure. Pertanto, è inammissibile l’appello redatto in modi non rispettosi dell’articolo 342 del codice di procedura civile, pur senza richiedere inutili formalismi o il rispetto di particolari forme sacramentali.

Cass. civ., 22 novembre 2018 n. 30182

In materia di ricorso per cassazione, mentre l’errore di valutazione in cui sia incorso il giudice di merito, e che investe l’apprezzamento della fonte di prova come dimostrativa, o meno, del fatto che si intende provare, non è mai sindacabile in sede di legittimità, l’errore di percezione, cadendo sulla ricognizione del contenuto oggettivo della prova, qualora investa una circostanza che ha formato oggetto di discussione tra le parti, è sindacabile ai sensi dell’articolo 360, n. 4 del, codice di procedura civile, per violazione dell’articolo 115 del medesimo codice, norma che vieta di fondare la decisione su prove reputate assenti, ma in realtà offerte.

Cass. civ., 20 novembre 2018 n. 29850

L’ordine contenuto in una pronuncia di condanna al rilascio d’immobile spiega efficacia nei confronti, non solo del destinatario della relativa statuizione, ma anche di chiunque si trovi a disporre del bene nel momento in cui la pronuncia stessa venga coattivamente eseguita, mentre il terzo che, come il proprietario possessore del bene, deduca un’incompatibilità fattuale giuridicamente rilevante con la statuizione contenuta nel provvedimento di rilascio, può richiedere la correlativa tutela non proponendo opposizione all’esecuzione, bensì mediante specifica opposizione ex articolo 404, primo comma, del codice di procedura civile.

Cass. civ., 7 novembre 2018 n. 28411

La disposizione di cui all’articolo 165 del c.p.c. non è di ostacolo a un’iscrizione a ruolo di una causa di opposizione a decreto ingiuntivo mediante il deposito in cancelleria, oltre che della nota di iscrizione a ruolo, del proprio fascicolo contenente la copia dell’atto di citazione (cosiddetta “velina”), anziché del suo originale, trattandosi di una nullità, per inosservanza delle forme indicate dall’articolo 165 del c.p.c., che, però, come nel caso dell’appello, è sanabile, anche su rilievo del giudice, entro la prima udienza di comparizione, mediante deposito dell’originale, purché conforme alla copia già depositata, da parte dell’opponente.

DIRITTO E PROCEDURA PENALE

Cass. pen., 20 dicembre 2018 n. 57593

In caso di applicazione della pena su richiesta delle parti in materia di reati urbanistico-edilizi, il giudice non può subordinare il beneficio della sospensione condizionale della pena alla demolizione delle opere abusive non prevista dalle parti in sede di accordo

Cass. pen., 14 dicembre 2018 n. 56377

Ai fini dell’adozione di una misura cautelare, l’accertamento del reato di riciclaggio non richiede l’individuazione dell’esatta tipologia del delitto presupposto, né la precisa indicazione delle persone offese, essendo sufficiente che venga raggiunta la prova logica della provenienza illecita delle utilità oggetto delle operazioni compiute.

Cass. pen., 14 dicembre 2018 n. 56373

La legge 2 dicembre 2016, n. 242, che stabilisce la liceità della coltivazione della cannabis sativa L per finalità espresse e tassative, non si riferisce anche alla commercializzazione dei prodotti di tale coltivazione – costituiti dalle inflorescenze (Marijuana) e dalla resina ( Hashish) – e, pertanto, le condotte di detenzione illecita e cessione di tali derivati continuano ad essere sottoposte alla disciplina del Dpr 9 ottobre 1990, n. 309, sempre che dette sostanze presentino un effetto drogante rilevabile.

Corte Costituzionale, 14 dicembre n. 236

Il Tribunale potrà ordinare l’allontanamento dalla casa familiare anche di chi è indagato o imputato di lesioni volontarie lievissime nei confronti di figli naturali, di discendenti e ascendenti in generale, nonché del coniuge, anche separato o divorziato, dell’altra parte dell’unione civile, anche cessata, del convivente in modo stabile con cui ha un rapporto affettivo.

Cass. pen., 12 dicembre 2018 n. 55744

A prescindere dal dato letterale del nuovo articolo 570-bis del Cp, introdotto dal decreto legislativo 1° marzo 2018(di attuazione del principio di delega della riserva di codice nella materia penale contenuto nell’articolo 1, comma 85, lettera q), della legge 23 giugno 2017 n. 103), che sembrerebbe limitare l’ambito di operatività della norma alle sole violazioni degli obblighi di assistenza commessi dal “coniuge”, l’unica interpretazione sistematicamente coerente e costituzionalmente compatibile e orientata è quella dell’applicazione della norma – che si limita a spostare la previsione della sanzione penale (prima prevista dagli abrogati articoli 12-sexies della legge 1° dicembre 1970 n. 898 e 3 della legge 8 febbraio 2006 n. 54) all’interno del codice penale – anche alla violazione degli obblighi di natura economica che riguardano i figli nati fuori del matrimonio. Del resto, la stessa legge delega all’origine del decreto n. 21 del 2018 ha legittimato un intervento di natura solo compilativa, con il passaggio di reati già esistenti all’interno del codice penale, senza però prevedere cambiamenti sostanziali, e la stessa giurisprudenza della Corte costituzionale ha sempre precisato che quando la delega, come nel caso della disciplina sulla riserva di codice, ha per oggetto il riordino di norme già esistenti, allora non si giustificherebbe alcuna introduzione di soluzioni innovative rispetto al sistema legislativo precedente.

Corte Costituzionale, 7 dicembre n. 231

È irragionevole, e contrario al principio costituzionale della finalità rieducativa della pena, che i provvedimenti sulla messa alla prova siano menzionati nei certificati penali richiesti dalla persona interessata. La menzione si risolve infatti in un ostacolo al reinserimento sociale del soggetto che abbia ottenuto, e poi concluso con successo, la messa alla prova poiché può creargli più che prevedibili difficoltà nell’accesso a nuove opportunità lavorative.

Corte Costituzionale, 6 dicembre n. 229

Il coordinamento informativo tra Forze di polizia deve rimanere distinto da quello investigativo, trattandosi di funzioni che la legislazione ordinaria non può confondere o sovrapporre. Perciò è lesiva della sfera di attribuzioni costituzionali del Pubblico ministero la previsione di obblighi di trasmissione di notizie relative alle indagini, in capo alla polizia giudiziaria e in favore di superiori gerarchici privi della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, anche in deroga al segreto investigativo. Si tratta infatti di una previsione che, pur finalizzata a realizzare un più efficace coordinamento informativo tra le Forze di polizia, mette in pericolo la diretta dipendenza funzionale della polizia giudiziaria dall’autorità giudiziaria garantita dall’articolo 109 Costituzione.

Cass. pen., 5 dicembre 2018 n. 54411

In caso di fusione societaria l’amministratore subentrato non è imputabile del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale quando non si rinvengano a suo carico prove di alienazioni e manchi ogni indizio che conduca al compimento del richiamato reato.

Cass. pen., 3 dicembre 2018 n. 54024

Al caporalato si può applicare esclusivamente la confisca prevista per questo reato (articolo 603-bis del cp) e non per analogia una disposizione dettata da altra norma solo perché già esistente, ma senza alcuna pertinenza.

Cass. pen., 29 novembre 2018 n. 53455

In tema di reato colposo, il principio di colpevolezza va declinato tenendo conto del fatto che si verta in ipotesi di violazione di norme cautelari cosiddette “aperte” o di colpa generica (nella specie, trattavasi di addebito di negligenza), nel senso che, per configurare l’elemento soggettivo della colpa per violazione della regola precauzionale, s’impone, caso per caso, un’attenta valutazione della prevedibilità ed evitabilità dell’evento, da considerarsi alla stregua dell’agente modello razionale, tenuto conto delle circostanze del caso concreto conosciute o conoscibili dall’agente reale.

Corte Costituzionale, 22 novembre 2018 n. 211

Per i padri in regime di detenzione domiciliare per assistere i figli minori di anni 10 (quando la madre sia impossibilitata), il reato di evasione non scatta per allontanamenti inferiori alle 12 ore.

Cass. pen., 15 novembre 2018 n. 51654

Legittima la misura cautelare del carcere, per presunta partecipazione all’associazione terroristica di matrice islamica Isis, per chi abbia offerto ospitalità ad un membro dell’organizzazione, nel caso un terrorista ceceno poi arrestato.

Cass. pen., 15 novembre 2018 n. 51526

La mera presenza di denunzie nei confronti dell’imputato o di «precedenti di polizia», di cui si ignora l’esito, non può, di per sé, costituire elemento ostativo al riconoscimento dell’applicabilità della causa di non punibilità di cui all’articolo 131-bis del Cp. Il giudice, quindi, ove risultino in atti denunzie o precedenti di polizia, ove sollecitato dalla difesa o anche di ufficio, deve verificare l’esito di tali segnalazioni, per trarne l’esistenza di eventuali concreti elementi fattuali che dimostrino, in ipotesi, la abitualità del comportamento dell’imputato.

Cass. pen., 7 novembre 2018 n. 50382

In tema di sospensione del processo per incapacità dell’imputato, ai fini dell’esclusione del requisito della sua cosciente partecipazione, non è sufficiente la presenza di una patologia psichiatrica, ma è necessario che l’imputato risulti in condizioni tali da non comprendere quanto avviene in sua presenza e da non potersi difendere.

Cass. pen., 7 novembre 2018 n. 50333

L’articolo 108 del Cpp, in uno con il precedente articolo 107, prevede che, in caso di revoca del difensore, la concessione del termine per la difesa sia oggetto di un vero e proprio diritto del nuovo difensore, salva sempre l’operatività effettiva della revoca solo dopo il decorso del termine stesso. Durante la decorrenza di detto termine concesso al difensore subentrato a quello revocato, il giudice, come previsto dall’articolo 107, comma 3, del codice di procedura penale, può legittimamente compiere (continuando ad avvalersi del difensore originario, ovvero sostituendolo ai sensi dell’articolo 97, comma 4, del Cpp) solo le attività processuali il cui svolgimento risulti in concreto compatibile con il decorso del predetto termine, essendo, invece, tenuto al differimento delle altre, in particolare della discussione e della pronuncia della sentenza.

Cass. pen., 7 novembre 2018 n. 50325

Le fattispecie di omicidio stradale aggravate dallo stato di alterazione alcolica o da stupefacenti del conducente assorbono le corrispondenti contravvenzioni di cui agli articoli 186 e 187 del codice della strada, in applicazione della disciplina del reato complesso (articolo 84 del Cp), essendosi in presenza di una chiara sovrapposizione soggettiva e oggettiva delle condotte punite.

Cass. pen., 7 novembre 2018 n. 50305

Ai fini della configurabilità della violenza sessuale aggravata dall’abuso delle minorate condizioni psicofisiche della vittima, in particolare per l’assunzione di droga (articolo 609-bis, comma 2, numero 1, del codice penale), è irrilevante la volontarietà/involontarietà dell’assunzione della droga, giacché ciò che rileva è la condizione pregiudicata della vittima di cui l’agente abusa.

Cass. pen., 7 novembre 2018 n. 50157

In caso di evasione fiscale e nell’ipotesi in cui il contribuente abbia stretto con il Fisco una rateazione di quanto dovuto, la misura cautelare deve necessariamente tenere conto di quanto già definito dal privato.

Cass. pen., 5 novembre 2018 n. 49988

Nelle truffe on line il luogo di consumazione del reato va individuato laddove la carta postepay viene ricaricata.

DIRITTO AMMINISTRATIVO

Consiglio di Stato, 19 dicembre 2018 n. 7151

L’impresa destinataria di una interdittiva antimafia non può iscriversi all’Albo nazionale dei Gestori Ambientali: l’interdittiva infatti produce effetti anche nei provvedimenti di tipo abilitativo-autorizzativo, nei quali rientra l’iscrizione all’Albo che appunto abilita l’impresa allo svolgimento della attività di gestione dei rifiuti.

T.A.R. Catanzaro, 29 novembre 2018 n. 2052

La comunicazione inizio lavori asseverata relativa a lavori di manutenzione straordinaria, inoltrata dal privato alla pubblica amministrazione, non può essere oggetto di una valutazione sulla ammissibilità o meno dell’intervento da parte dell’amministrazione comunale ma, allo stesso tempo, a quest’ultima non è vietato il potere di controllare la conformità dell’immobile  oggetto  di  Comunicazione  di  inizio  lavori  asseverata  (Cila)  alle  prescrizioni  vigenti in materia.

T.A.R. Lazio, 28 novembre 2018 n. 11553

L’installazione di un ascensore rientra tra gli interventi di edilizia libera volti alla eliminazione delle barriere architettoniche per cui non è previsto il rilascio di un titolo abilitativo: è dunque illegittima la determinazione del comune che ne ha ordinato la demolizione parificando l’installazione ad una ristrutturazione edilizia abusiva.

Consiglio di Stato, 27 novembre 2018 n. 6716

L’articolo 12, comma 5, del decreto legge n. 158 del 2012 ha escluso la contrattazione per i prezzi dei farmaci generici solo per l’ipotesi in cui l’Azienda produttrice indichi un prezzo “conveniente”; possibile invece il ricorso alla contrattazione se il prezzo proposto per il generico è superiore alle percentuali introdotte dal cosiddetto “decreto scaglioni”, applicando i criteri dettati dalla delibera Cipe n. 3 del 2001, salvo il limite di un prezzo inferiore almeno del 20% a quello del farmaco originatore, previsto dalla norma speciale sui generici, introdotta dal comma 130 dell’articolo 3 della legge n. 549 del 1995.

T.A.R. Bari, 26 novembre 2018 n. 1526

Legittimo il regolamento comunale sulla pubblicità nella parte in cui per la gestione degli spazi pubblicitari prevede l’affidamento con gara pubblica. Infatti il procedimento di gara non contrasta con la libera espressione dell’attività imprenditoriale di cui si tratta, considerato, in linea generale, che la procedura a evidenza pubblica è istituto tipico di garanzia della concorrenza nell’esercizio dell’attività economica privata incidente sull’uso di risorse pubbliche e che, in particolare, la concessione tramite gara dell’uso di beni pubblici per l’esercizio di attività economiche private è istituto previsto dall’ordinamento, essendo perciò fondata la qualificazione della gara come strumento per assicurare il principio costituzionale della libera iniziativa economica anche nell’accesso al  mercato degli spazi    per la pubblicità.

T.A.R. Milano, 20 novembre 2018 n. 2612

Sino a quando non si procede con periodici aggiornamenti e verifiche sui bisogni dell’alunno portatore di handicap, previsti dall’articolo 12 della legge n. 104 del 1992 e dall’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 185 del 2006 – a loro volta correlati alle periodiche verifiche dei bisogni della persona disabile – le amministrazioni competenti devono continuare a erogare le prestazioni che sono già espletate, dal momento che ragionevolmente si deve presumere la loro continua indispensabilità ai fini della proficua fruizione dei servizi scolastici da parte dei soggetti bisognosi che ne beneficiano.

Consiglio di Stato, 19 novembre 2018 n. 6529

Ai sensi del combinato disposto dell’articolo 80, comma 5, lettera f-bis), e dell’articolo 89, comma 1, del Dlgs n. 50 del 2016 la falsa dichiarazione presentata dall’operatore economico, anche con riguardo alla posizione dell’impresa ausiliaria, fa scattare l’esclusione dalla gara.

T.A.R. Napoli, 16 novembre 2018 n. 6691

Nulla la clausola del bando di gara, a pena di esclusione che, in caso di avvalimento, prevede che l’impresa ausiliata debba avere una propria attestazione Soa, dal momento che la disciplina dell’istituto dell’avvalimento (disposta dall’articolo 89 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50) non riconosce alcun potere alla stazione appaltante di introdurre condizioni limitative o, comunque, restrittive dell’avvalimento, tantomeno di sanzionarne l’eventuale mancanza con immediata esclusione del concorrente.

T.A.R. Valle d’Aosta, 16 novembre 2018 n. 53

Legittima l’ordinanza dell’Azienda sanitaria che vieta la vendita di forme di fontina valdostane per insalubrità dei locali di produzione, anche se il relativo procedimento penale nei confronti dei titolari della ditta si è chiuso in primo grado con l’assoluzione. Questo perché una decisione penale non definitiva non preclude eventuali accertamenti di segno negativo da parte dell’amministrazione competente a valutare la salute pubblica attraverso il controllo della salubrità e genuinità dei prodotti alimentari.

T.A.R. Lazio, 15 novembre 2018 n. 11070

L’improcedibilità dell’azione annullatoria per violazione del termine per il deposito della prova dell’integrazione del contraddittorio non si estende all’azione di condanna, salva la necessità di individuare, con l’esame del fatto e del comportamento delle parti, una serie causale autonoma, che provochi il danno stesso, al di là del carattere antigiuridico del provvedimento lesivo, con conseguente esclusione – e non mera riduzione – del risarcimento, come prevede l’articolo 1227, comma 1, del codice civile. La violazione del termine per il deposito della prova dell’integrazione del contraddittorio ha come conseguenza l’improcedibilità del ricorso, dato che l’articolo 49, comma 3, del Cpa assegna al giudice la fissazione di tale termine e dispone che lo stesso provveda in base al precedente articolo 35 «se l’atto di integrazione del contraddittorio non è tempestivamente notificato e depositato», assegnando così distinta rilevanza al rispetto di entrambi i termini giudizialmente fissati.

T.A.R. Lazio, 14 novembre 2018 n. 10964

Le commissioni esaminatrici di pubblici concorsi sono colleghi perfetti quando svolgono attività valutative discrezionali, come le correzione delle tracce, l’attribuzione dei punteggi, le valutazioni delle prove dei candidati; non sono, invece, collegi perfetti  le  attività  che,  anche  se  discrezionali,  non  possono  ledere  sfera  giuridica  dei destinatari.

T.A.R. Molise, 13 novembre 2018 n. 656

A fronte di una normativa speciale che si occupa, di regola, dell’attività amministrativa sui siti inquinati, va applicata la normativa generale, espressione di un potere residuale, in materia di ordinanze contingibili e urgenti – previste dall’articolo 50, comma 5, del decreto legislativo 267/2000 – quando si configurano i relativi presupposti. L’obbligo di adottare misure necessarie a rimuovere l’inquinamento spetta, come previsto dall’articolo 242 del Dlgs 3 aprile 2006 n. 152, all’autore, non configurandosi una responsabilità oggettiva in capo al proprietario o al possessore del sito in ragione di tale qualità.

T.A.R. Lazio, 9 novembre 2018 n. 10845

Nel caso di esperimento in via autonoma dell’azione risarcitoria, in base all’articolo 30, comma 3, del Cpa, il

«comportamento processuale diligente» del danneggiato o del creditore, vista l’applicabilità della norma sia nel campo delle obbligazioni contrattuali sia nell’ambito dell’illecito aquiliano, ai sensi dell’articolo 2056, comma 1, del codice civile, deve essere oggetto di una valutazione per stabilire se la proposta di azione annullatoria avrebbe evitato il danno e se tale comportamento sarebbe stato esigibile.

DIRITTO TRIBUTARIO

Cass. civ., 13 novembre 2018 n. 29128

In materia di accertamenti dell’Irap dovuta da uno studio professionale associato, trattandosi di imposta imputata per trasparenza agli associati, sussiste il litisconsorzio necessario sostanziale tra l’associazione e i suoi associati; tuttavia ove nel giudizio siano stati parti tutti gli associati della medesima associazione professionale quest’ultima deve ritenersi ritualmente partecipe della lite, difettando essa di distinta personalità giuridica.