LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA “BOCCIA” LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE PER IL D. LGS. 231/2001

La Corte di Giustizia Europea ha ribaltato le conclusioni dell’Avvocato Generale, espresse in data 15 maggio 2012, relativamente alla non conformità del d. lgs. 231/2001 alla normativa UE (nella specie, alla decisione quadro del Consiglio 15 maro 2001, 2001/220/GAI), nella parte in cui si lamentava la mancata tutela della vittima dei reati nel processo penale perchè non avrebbe permesso a quest’ultima, in sede di processo penale, la richiesta dei danni nei confronti della società responsabile in via amministrativa per il reato dipendente.
Con sentenza del 12 luglio 2012 nella causa C-79/11, la Corte di Giustizia Europea ha invece statuito che la norma quadro del 2001 citata non sia in contrasto con il sistema proposto dal d. lgs. 231/2001, in quanto la responsabilità della persona giuridica è di natura “amministrativa”, “indiretta” e “sussidiaria”, e pertanto non accomunabile a quella prevista in ambito penale. Ciò con la conseguenza necessaria che la persona offesa dal reato in ambito del d. lgs. 231/2001 non può qualificarsi come “vittima del reato” ai sensi della Decisione quadro del 2011.

Scarica il testo del provvedimento: Corte di Giustizia Europea – sent. n. C-79-2011

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