Cons. di Stato, Sez. IV, sent. n. 1882 del 5 marzo 2025 (ud. del 7 novembre 2024) Pres. Neri, Est. Furno Inquinamento e responsabilità. Fatti di inquinamento addebitabili a società e responsabilità degli amministratori. Non è esclusa la possibilità che gli amministratori di una società rispondano anche dei fatti di inquinamento addebitabili alla società. Tuttavia, […]
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RIFIUTI. Accertamento del reato di trasporto illecito anche tramite indici sintomatici. Cassazione Penale n. 12667/2025.
Cass. Pen., Sez. III, sent. n. 12667 del 2 aprile 2025 (ud. del 20 marzo 2025) Pres. Ramacci, Est. Noviello Rifiuti. Trasporto illecito. Accertamento del reato. Rilevanza degli indici sintomatici. Art. 256 d. lgs. n. 152/2006. Ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 256 del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, il carattere non […]
RIFIUTI prodotti da navi e residui di carico. La competenza spetta all’Autorità portuale e rapporti con i regolamenti comunali. Consiglio di Stato n. 4133/2025.
Cons. di Stato, Sez. VI, sent. n. 4133 del 14 maggio 2025 (ud. del 7 maggio 2025) Pres. F.F. Lamberti, Est. Addesso Rifiuti. Competenze in materia di piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico. La normativa di riferimento assegna all’Autorità portuale la competenza nell’elaborazione e adozione del […]
RIFIUTI. Contaminazione storia, obbligo di bonifica e natura riparatoria per il danno ambientale. Consiglio di Stato n. 1961/2025.
Cons. di Stato, Sez. IV, sent. n. 1961 del 10 marzo 2025 (ud. del 26 settembre 2024) Pres. F.F. Lopilato, Est. Monteferrante Rifiuti. Contaminazione storica ed obblighi di bonifica. L’obbligo di bonifica per una contaminazione storica in capo al soggetto individuato quale responsabile non viola il principio di legalità inerente all’irretroattività dell’applicazione di una norma […]
DANNO AMBIENTALE. quando sussiste responsabilità solidale per il concorso a determinare un’inquinamento ambientale. Consiglio di Stato n. 1969/2025.
Quando non è possibile stabilire o riconoscere gli effetti conseguenti alle singole condotte causative di danno ambientale, allora l’attività di bonifica non può che tradursi in un’unica azione e gravare in modo solidale su tutti i responsabili. Non si tratta, infatti, in questa ipotesi di “aggirare” o voler evitare l’accertamento del nesso di causalità, bensì di valorizzare l’elevata possibilità che, proprio in base a tutti i concreti dati raccolti nel corso dell’istruttoria, entrambe le società abbiano effettivamente concorso a determinare l’inquinamento.