Qualcuno li ha visti?
Qualcuno ha visto i provvedimenti attuativi/integrativi che avrebbero dovuto essere emanati a seguito dell’entrata in vigore delle ultime modifiche al Codice della Strada tanto voluto dal Ministro Salvini?
Il primo riferimento è per la disciplina della circolazione dei monopattini elettrici, per cui è stato stabilita l’introduzione dell’obbligo di stipulare un’assicurazione di Responsabilità Civile (RC) per coprire eventuali danni a terzi. Il tutto però subordinato all’emanazione di decreti attuativi da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tuttora inesistenti.
Medesimo discorso vale per l’art. 187 del Codice della Strada a seguito delle modifiche sull’accertamento dello stato di stupefazione alla guida.
O meglio, sulla “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”, il che implica una serie di problematiche legate alla scansione temporale tra assunzione di sostanze psicotrope, le quali possono permanere nell’organismo anche a distanza di giorni e rilevanza al momento dell’assunzione.
Senza contare l’eliminazione della dizione nell’articolo 187 de quo dell’effettuazione dei prelievi di campioni da parte di personale ausiliario alle forze dell’ordine, operati ora semplicemente dagli operanti e “prelevati secondo le direttive fornite congiuntamente dal Ministero dell’interno e dal Ministero della salute”, che ancora non sono state predisposte.
Sarebbe bene ricordare a chi emana provvedimenti che coinvolgono direttamente interessi dei cittadini come la circolazione stradale, l’incolumità, la salute e la sicurezza degli utenti della strada (e non solo) che le norme vanno predisposte PRIMA di effettuare controlli a tappeto, soprattutto durante le festività quando le forze dell’ordine sono state di fatto obbligate, per far fare bella figura ad altri, ad ingrassare le statistiche sui ritiri delle patenti per far figurare che le norme emanate “funzionano”.
Il solito pasticcio all’italiana.
Ma gli operatori del diritto, in questi ultimi dieci anni, hanno sofferto e stanno soffrendo una progressiva degenerazione della qualità legislativa che quando non fa ricorso ai “milleproroghe” emana correttivi su correttivi che potrebbero essere tranquillamente evitati se si chiedesse come fare a chi si occupa di diritto quotidianamente.